Guida pratica al risparmio idrico in giardini e aree verdi

da | Ott 19, 2022 | Ambiente

L’irrigazione di giardini e aree verdi richiede una cospicua quantità di acqua, che può essere ridotta attraverso un approccio smart, sia in fase progettuale e realizzativa che durante la manutenzione ordinaria.  

Il tema del risparmio idrico ricopre un ruolo centrale, anche per favorire un aumento delle superfici verdi nelle nostre città, da cui dipende la protezione della biodiversità, la riduzione dell’erosione del suolo, il contrasto al fenomeno dell’isola di calore, la depurazione dell’aria e la creazione di spazi vitali in cui stimolare la socialità e l’attività fisica all’aperto

Per aumentare giardini, parchi pubblici, orti urbani, ma al tempo stesso preservare una risorsa così importare con l’acqua, è necessario mettere in campo una serie di accorgimenti per raggiungere un buon livello di risparmio idrico senza, con questo, compromettere la salute delle aree verdi. 

Quali sono, quindi, gli accorgimenti pratici per conseguire questi obiettivi

  1. La preparazione del terreno;
  2. la riduzione delle zone a prato; 
  3. l’individuazione del momento più adatto in cui innaffiare il giardino;
  4. la selezione di piante xerofile, che richiedono poca acqua;
  5. l’installazione di un sistema di irrigazione “a goccia”, possibilmente temporizzato;
  6. la predisposizione di un sistema di raccolta dell’acqua piovana;
  7. una manutenzione costante e accurata.

1. Come preparare il terreno di giardini e aree verdi

Le piante necessitano di cure costanti, ma l’apporto di acqua deve essere misurato e varia a seconda delle specie vegetali presenti nell’area verde, ma anche dal tipo di terreno nel quale vengono messe a dimora

Il primo accorgimento per il risparmio idrico in giardini e aree verdi riguarda, appunto, la preparazione del terreno

Un suolo povero di sostanze nutritive, infatti, rende il terreno compatto e poco traspirante, provocando la crescita di un impianto radicale superficiale e fragile. Per questo motivo si raccomanda di arricchire il suolo con sostanza organica ed elementi nutritivi fino a circa 20-30 centimetri di profondità. 

Un terreno ricco richiede un apporto inferiore di acqua e favorisce la crescita di piante e alberi sani e robusti. 

Si consiglia, infine, di aggiungere della pacciamatura al suolo (con corteccia o ghiaia), per ridurre ulteriormente l’evaporazione dell’acqua e i danni provocati dall’essiccamento del terreno.

2. Ridurre le zone a prato 

Quando si pensa a un bel prato curato viene subito alla mente l’immagine di un giardino all’inglese, eppure questo tipo di tappeto verde non è affatto pregiato dal punto di vista ambientale, anzi; richiede una manutenzione enorme, con taglio intensivo decine di volte all’anno, un’irrigazione costante e abbondante, soprattutto durante i periodi estivi. 

Inoltre, presenta una biodiversità minima, quasi inesistente, ospitando solo un paio di specie erbacee. 

Per questo motivo, al fine di ridurre l’impatto ambientale e idrico di giardini e aree verdi si consiglia di limitare le zone a prato, scegliendo varietà resistenti e vigorose anche in caso di siccità.

3. Quando innaffiare piante e prato

Chiunque abbia anche solo una piantina sul balcone di casa sa che è fortemente raccomandato innaffiare di sera, quando il sole è calato, per evitare di danneggiarla. 

Lo stesso principio si applica anche a giardini e aree verdi più ampie. Le piante hanno bisogno di acqua, nelle giuste dosi e proporzioni, ma per ridurne il consumo è opportuno innaffiare il giardino con parsimonia e sempre verso sera

Le ragioni di questa prescrizione sono presto dette: quando il sole è calato, l’acqua evapora più lentamente e viene assorbita dalla terra.

Innaffiare durante il giorno, invece, comporterebbe un enorme spreco di risorse idriche, visto che una parte consistente dell’acqua impiegata evaporerebbe. 

4. Scegliere piante xerofile

Le piante hanno bisogno di acqua per vivere rigogliose e sane, ma non tutte richiedono lo stesso apporto idrico

In un’ottica di risparmio idrico si consiglia la selezione di piante cosiddette xerofile, ovvero specie vegetali adattate a vivere in ambienti caratterizzati da lunghi periodi di siccità o da clima arido o desertico, che quindi necessitano di poca acqua per prosperare.

Un esempio è da individuare senza dubbio nelle cactacee, la famiglia a cui appartengono i cactus, ma non dobbiamo pensare solo a questo tipo di piante, anzi.  

L’intera macchia mediterranea, infatti, è caratterizzata da specie vegetali che raggiungono altezze limitate proprio perché devono vivere in un ambiente caratterizzato da periodi di siccità o di scarsità di acqua. Pensiamo all’ulivo, al fiordaliso spinoso, il pungitopo, alcuni tipi di conifere come l’abete rosso, la salicornia, l’oleandro e molte altre specie ancora.

5. Installare un sistema di irrigazione “a goccia”

Se parliamo di risparmio idrico in giardini e aree verdi è evidente che il perno centrale riguarda proprio l’irrigazione. Il punto di partenza, quindi, consiste nel progettare un adeguato impianto di irrigazione in funzione delle reali necessità della zona da irrigare.

Onde evitare un consumo eccessivo di acqua, deleterio sia per l’ambiente che per le piante stesse, è opportuno predisporre e installare un sistema di irrigazione “a goccia”, caratterizzato dalla distribuzione lungo la zona verde di un sistema di tubi di gomma forati dai quali fuoriesce poca acqua. 

Questi impianti di irrigazione permettono di modulare e regolare la fornitura di acqua, in modo idoneo alle esigenze del giardino e delle diverse piante.

Inserendo un timer, è possibile anche automatizzare l’irrigazione del giardino, ottimizzando il processo. 

6. Raccogliere e utilizzare l’acqua piovana

Le piante apprezzano moltissimo l’acqua piovana, e durante i mesi più piovosi l’irrigazione umana andrebbe ridotta e limitata al minimo, onde evitare uno spreco d’acqua ma anche il ristagno sul terreno di una sua quantità eccessiva, deleterio per la loro sopravvivenza. 

Un ottimo modo per raggiungere l’obiettivo del risparmio idrico, quindi, consiste nel predisporre dei sistemi di raccolta dell’acqua piovana, da utilizzare nei giorni in cui non ci sono precipitazioni. 

Esistono sul mercato diversi di sistemi di collettamento di acqua pluviale per la raccolta della pioggia, facilmente integrabili in giardini e aree verdi. 

7. Eseguire una buona manutenzione

Le piante in buona salute richiedono meno acqua di quelle debilitate, per questo motivo eseguire una manutenzione costante e accurata di giardini e aree verdi rappresenta una tecnica indiretta di risparmio idrico. 

Programmando con cura degli interventi di taglio dell’erba, di potatura, di concimazione, di pulizia, si può mantenere sano e robusto il giardino, senza creare stress e insorgenza di malattie nelle piante

Conclusioni

Ottimizzare il consumo di acqua per l’irrigazione di giardini e aree verdi si traduce in una serie di vantaggi per le piante, gli alberi, le specie erbacee, per la biodiversità della zona, per l’ambiente circostante ma anche per le finanze pubbliche e/o private

Ridurre l’impatto ambientale, favorire la buona salute delle aree verdi e contenere i costi in bolletta, tre obiettivi concreti da perseguire con impegno e dedizione, e che noi di HW Style abbiamo abbracciato a pieno. 

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