L’ampio spazio, aperto a tutti i cittadini, rappresenta un mirabile esempio di riqualificazione urbana e di biodiversità.
Lo storico complesso Monte Rosa 91, firmato Renzo Piano Building Workshop, coniuga business e socialità. La grande corte e il bosco, che ora si fonde con il nuovo corpo uffici, sono diventati il trait d’union fra mondo del lavoro e città, dando vita a un’operazione di welfare aziendale e sociale di grande impatto. Si tratta di un’area integrata nel tessuto urbano e nella vita milanese, che si è arricchita di un nuovo fondamentale tassello: il Parco della Luce.
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Dimensioni e atmosfera
Realizzato per AXA Investment Managers, in sinergia con AG&P greenscape e RPBW ARCHITECTS, il Parco della Luce si presenta come un’area di grande metratura e altrettanto fascino: 10.000 metri quadri di natura e uffici, una poderosa opera di riqualificazione paesaggistica e riconnessione con il verde. Un esempio di biodiversità efficiente, che mescola passerelle e sottobosco, corridoi ecologici, uffici e alberi slanciati. Che diventano ancora più suggestivi di sera, con effetti di luce scenografici.
Il contributo di HW Style nel rispetto della biofilia
Il Parco della Luce è un progetto di cui siamo davvero orgogliosi. Anche perché rappresenta un perfetto esempio della filosofia operativa che ci caratterizza: quell’attitudine alla biofilia che si traduce nello sviluppo di architetture e complessi urbanistici in cui la natura ha la capacità di creare benessere per le persone, riducendo lo stress e accrescendo creatività, produttività, salute.
Nell’ambito di un’architettura urbana contemporanea, il landscape design mira a creare esperienze multisensoriali di benessere diffuso per chi lavora in Monte Rosa 91 e per tutti i frequentatori del Parco della Luce. In quest’ottica, si è optato per l’integrazione di elementi naturali come piante, alberi e materiali green, promuovendo la sostenibilità ambientale e sociale e definendo il carattere distintivo di un parco unico nel suo genere.
I numeri del nostro intervento
Di concerto con la riprogettazione complessiva dell’area, il ruolo di HW Style si è concentrato sulle aree verdi, mediante l’attività di conservazione di alcune piante e l’aggiunta di nuove: 93 gli alberi esistenti recuperati, 42 i nuovi alberi piantumati, 60 i grandi arbusti e 13.800 i piccoli arbusti e le piante perenni messi a dimora.
Le aree specifiche del progetto
La piazza e i boschetti urbani
La piazza centrale di Monte Rosa 91 funge da spazio di ritrovo per lavoratori e visitatori, offrendo un ambiente aperto, circondato dal verde. I boschetti urbani, situati ai lati della piazza, consistono in gruppi di alberi e vegetazione autoctona, integrati con nuove alberature di dimensioni modeste.
Questi boschetti creano un microclima favorevole, migliorano la qualità dell’aria e forniscono ombra, contribuendo a ridurre l’effetto isola di calore urbano. La piazza è ulteriormente arricchita da vasche rialzate che ospitano nuove alberature, piante erbacee perenni, tappezzanti e ricadenti, che rendono lo spazio non solo funzionale ma anche esteticamente piacevole.
Il tetto verde
Il tetto verde, situato al centro del complesso, fa da soglia tra il sistema urbano della piazza e quello naturale del bosco, creando un punto di incontro e armonia tra questi due elementi. Il tetto è centrale nella composizione architettonica, visibile da tutti gli uffici circostanti. La sua valenza scenografica è molto forte, con specie vegetali che variano durante l’anno, portando sul tetto una gamma di colori sempre diversi.
Il tetto verde ospita una varietà di piante che favoriscono la biodiversità, tra cui arbusti, erbacee perenni e tappezzanti con cromatismi e fioriture decorative. Inoltre, il tetto verde contribuisce significativamente alla sostenibilità del complesso. Coperto di piante, aiuta a isolare l’edificio, riducendo il consumo energetico per il riscaldamento e il raffreddamento. Inoltre, assorbe l’acqua piovana, riducendo il deflusso e prevenendo potenziali inondazioni.
Il bosco sulla collina
L’area della collina, dove sono stati organizzati spazi per il lavoro e per il tempo libero, è sormontata da un vasto giardino, ridisegnato con nuove piantumazioni, sistemi di terrazze, passerelle e battezzato col nome di Parco della Luce.
Il concept del progetto di riqualificazione dell’area è incentrato sulla riconnessione dei corridoi ecologici cittadini, tramite la valorizzazione del patrimonio verde esistente e l’introduzione di nuovi elementi naturali per aumentarne la biodiversità.
Sotto le chiome di querce, liquidambar e carpini è stato creato un ricco sottobosco naturale adatto alla luce filtrata dagli alberi, con essenze da mezza ombra che formano ampie distese.
Oltre la natura, l’arte
L’apertura del parco è stata anche l’occasione per presentare Prima Luce, il percorso permanente di opere d’arte site-specific, fruibili gratuitamente dai visitatori. Il tutto ruota intorno a tre grandi opere: “Filari di pioppi” di Stefano Arienti, “Ottava d’oro, ottava di piombo” di Mario Airò, “The orbital promenade, chorus of solstices” di Loris Cecchini.