Nominata per la prima volta dal giornalista Kevin Roose sulle pagine del New York Times, la YOLO Economy è un nuovo approccio al lavoro che coinvolge principalmente i millennials, ovvero i nati tra il 1981 e il 1996.
Stanchi di un lavoro ripetitivo, meccanico, finalizzato alla sola produzione di un valore economico, svolto spesso in uffici poco accoglienti, questa fetta di popolazione ha iniziato a manifestare il desiderio di cambiare, di rivoluzionare la propria vita professionale.
La pandemia ha favorito e nutrito questo sentimento e il conseguente desiderio di cambiamento, soprattutto nei lavoratori che hanno trascorso lunghi periodi ad operare da remoto, in smart working, riscoprendo valori e hobby che i ritmi frenetici a cui erano abituati avevano contribuito a porre in secondo piano.
Il desiderio di esercitare una professione per la quale si ha passione che caratterizza la YOLO Economy sta avendo, e continuerà ad avere, degli effetti concreti anche sul modo in cui vengono progettati e realizzati i luoghi di lavoro, evidenziando la necessità di creare degli spazi nei quali sia piacevole trascorrere del tempo, investendo sul verde e sulle piante da interno.
Vediamo cos’è la YOLO Economy, quali sono gli elementi su cui si basa e in che modo questo trend rivoluzionerà i luoghi di lavoro.
Indice dei contenuti
Cos’è la YOLO Economy
Nell’aprile del 2021 il giornalista Kevin Roose ha pubblicato un articolo sul New York Times dal titolo “After Lockdown, A YOLO Economy” – riproposto poi online con il titolo “Welcome to the YOLO Economy” – in cui racconta, attraverso diverse testimonianze, la nascita di un nuovo trend tra i millennial che ha sintetizzato con la sigla YOLO, acronimo di You Only Live Once, che corrisponde all’italiano “si vive una volta sola”.
Alla base della YOLO Economy ci sono le persone, che investono su loro stesse con un obiettivo molto chiaro: fare un lavoro capace di migliorare la qualità della loro vita, da svolgere in luoghi tali da favorire questo processo virtuoso.
Il lavoro ibrido e la rivoluzione degli uffici
Dopo mesi trascorsi in smart working, durante i quali ci si è resi conto che non è necessario recarsi in ufficio per essere produttivi, il rientro in presenza non può seguire le classiche modalità pre-pandemiche.
Il cambiamento desiderato non consiste nel lavorare in modo esclusivo da casa o da remoto, anzi; i lavoratori desiderano fare nuove esperienze, incontrare persone, scoprire dinamiche differenti, a patto che si possa operare in ambienti accoglienti e stimolanti.
Di conseguenza, in tempi recenti è emersa in modo prorompente la necessità di riprogettare gli spazi fisici per adattarsi al nuovo che avanza, realizzando luoghi di lavoro capaci di favorire il benessere dei lavoratori.
Come cambia il luogo di lavoro
L’idea di ufficio alla quale siamo abituati è destinata a scomparire, per lasciare il posto ad uno spazio accogliente e gradevole, puntando su soluzioni differenti, anche perché è ormai ampiamente dimostrato che lavorare in un ambiente piacevole e stimolante aumenta la produttività, ma soprattutto migliora l’umore delle persone.
Quindi, in che modo le aziende possono rivoluzionare i luoghi di lavoro per offrire ai lavoratori spazi più adeguati? Ecco alcuni fattori sui quali puntare:
- grazie allo smart working e ad altre forme di lavoro flessibile, la necessità di dotarsi di spazi molto ampi, con postazioni fisse e uffici modulari si è ridotta. Per questo, le aziende dovranno puntare su soluzioni ibride, che possono essere facilmente convertite in sale riunione, in spazi condivisi o, all’occorrenza, in uffici privati;
- sempre grazie al lavoro da remoto, le aziende potrebbero spostare gli uffici dai centri cittadini, molto caotici e stressanti, a zone più periferiche, magari immerse nel verde;
- gli uffici devono diventare spazi vivi e vitali. Un design più ricercato, colori più vivaci, e ambienti da destinare alla socialità, come la caffetteria, la mensa, la sala relax, possono migliorare l’umore dei dipendenti e, con esso, la produttività.
Infine, non va affatto sottovalutato il ruolo che ricoprono le piante da interno nella creazione di uno spazio di lavoro condiviso più stimolante.
Il ruolo del verde da interno
Come illustrato nell’articolo “I vantaggi di una parete verde verticale in ufficio”, la presenza di piante da interno negli spazi di lavoro può fare davvero la differenza.
Oltre a modificare la resa estetica degli uffici, offrendo ai lavoratori un ambiente più accogliente e ricco di energia positiva, l’inserimento di elementi vegetali contribuisce anche a migliorare la qualità dell’aria.
La questione dell’inquinamento indoor – ovvero la presenza negli ambienti al chiuso di sostanze potenzialmente pericolose per la salute dei lavoratori – non è affatto secondaria rispetto al tema trattato, e può essere affrontata già a partire dalla creazione di pareti verdi verticali e all’introduzione negli uffici di piante da interni adatte allo scopo.
Trascorrendo molte ore in ufficio i lavoratori sono esposti a numerose tossine, che le pareti verdi verticali e più in generale le piante da interno aiutano ad assorbire, rilasciando ossigeno e migliorando la qualità dell’aria indoor.
Gli effetti benefici di questo processo si traducono nella riduzione di problemi di salute come l’irritazione agli occhi, mal di gola, senso di affaticamento e un generale malessere dei lavoratori.
Per approfondire, invitiamo a consultare la nostra guida alla scelta delle piante da interno più adatte alle proprie esigenze, oppure a contattarci per progettare insieme degli spazi verdi da realizzare in ufficio e offrire, in questo modo, un’esperienza migliore ai membri dell’azienda.