La scelta delle piante da esterno per verde verticale deve prendere in considerazione diversi parametri e condizioni ambientali, in particolare l’esposizione alla luce naturale, essenziale per la sopravvivenza delle piante.
Laddove ci fosse assenza di luce naturale, è necessario predisporre l’installazione di faretti fitostimolanti, da valutare caso per caso.
È inoltre importante analizzare costantemente il livello di umidità del terreno, attraverso l’installazione di sensori appositi, collegati a un’attività di gestione da remoto.
Ma quali sono le migliori piante per verde verticale? In base alla nostra esperienza, le soluzioni più adeguate sono quelle che andremo a elencare in questo articolo.
1. Alchemilla mollis
L’Alchemilla mollis, conosciuta anche come Mantello di rugiada o Erba stella, è una pianta erbacea perenne, che forma un ciuffo di foglie morbidamente pelose, di colore verde chiaro con bordi smerlati e dentati.
Presenta piccoli fiori giallo brillante, davvero molto gradevoli alla vista, che ricordano un po’ le mimose.
Questa pianta fiorisce da maggio/giugno a luglio/agosto e può essere messa a dimora sia in luoghi soleggiati che ombreggiati.
2. Phyllitis scolopendrium
La scolopendria comune, nota anche come Phyllitis scolopendrium, è una felce sempreverde con grandi foglie allungate e lucide.
Alta fino a circa 40 cm, questa pianta forma una rosetta di larghe fronde da erette ad arcuate, con bordi profondamente arruffati.
La pianta cresce meglio in un luogo ombreggiato; se viene coltivata in condizioni di luce sufficiente, le fronde assumeranno un colore giallo intenso in primavera prima di diventare verdi a fine estate.
3. Bergenia ‘Bressingham White’
La Bergenia ‘Bressingham White’, anche nota come “orecchie di elefante”, è una pianta perenne rizomatosa sempreverde, alta fino a 35 cm, con foglie arrotondate di colore verde opaco e caratterizzata da bellissimi fiori bianchi, che sbocciano in aprile/maggio.
Preferisce una posizione soleggiata e/o semiombreggiata.
4. Bergenia ‘Overture Eroica’
LaBergenia ‘Overture Eroica’ è una pianta perenne sempreverde che forma cespi, nota per la sua buona resistenza al gelo, il fogliame decorativo e l’abbondante fioritura.
Presenta foglie sempreverdi di colore verde brillante che diventano rosso e ramate in autunno, e dei bellissimi fiori rosa magenta che sbocciano in primavera.
5. Campanula poscharskyana
La Campanula poscharskyana – nota anche come campanula serba in quanto originaria delle Alpi Dinariche nell’ex Jugoslavia – è una pianta perenne semi-sempreverde, apprezzata per i suoi fiori blu lavanda a forma di stella.
Sbocciando a partire dalla tarda primavera all’inizio dell’estate, le masse di fiori sono sostenute da steli sparsi sopra un fogliame di foglie arrotondate di colore verde medio.
Da semi-sempreverde a sempreverde nei caldi climi invernali, questa campanula serba è perfetta per bordare vialetti o fronti di confine, cadere a cascata sui muri o come tappezzante.
6. Carex oshimensis ‘Evergreen’
IlCarex oshimensis”Evergreen’ è una graminacea ornamentale resistente e perfetta come tappezzante.
Si tratta di un carice giapponese compatto, sempreverde, a ciuffi, che forma cumuli di foglie gialle variegate, arcuate con margini verde scuro, e piccoli fiori marroni portati su spighe corte in estate.
A maggio e giugno la pianta fiorisce con punte fini di un bel color bronzo.
Il suo essere facile da coltivare, a bassa manutenzione, resistente al freddo e dal portamento compatto, la rendono una splendida pianta da essere utilizzata in un giardino verticale.
7. Dryopteris erythrosora
LaDryopteris erythrosora, chiamata anche felce del Giappone, è una felce semi-sempreverde di 75 cm, che forma un ciuffo compatto di fronde largamente ovate.
Le sue foglie vanno da un verde variegato a un marrone aranciato.
Cresce meglio in un luogo ombreggiato.
8. Geranium x cantabrigiense ‘Cambridge’
Il Geranium x cantabrigiense ‘Cambridge’, altrimenti noto come becco di pellicano, è una specie vigorosa e fiorifera, con piante alte fino a 40 cm, larghe fino a 65 cm, con fiori viola e antere rosa.
IlGeranium ‘Rozanne’è una vigorosa pianta perenne, alta fino a 50 cm, con foglie ordinate, dense, lobate, marmorizzate e screziate di colore verde medio.
È caratterizzata dalla presenza di fiori blu-viola a forma di piattino, larghi 5 cm, venati di porpora, con un centro bianco, che si aprono dall’inizio dell’estate all’inizio dell’autunno.
10. Geranium macrorrhizum
Il Geranium macrorrhizum è una pianta erbacea perenne alta circa 20 cm, con fogliame semi-sempreverde aromatico, profondamente lobato.
I fiori sono luminosi, rosa magenta, e compaiono in tarda primavera e all’inizio dell’estate.
11. Heuchera ‘Frosted Violet’
La Heuchera ‘Frosted Violet’ è una pianta perenne alta circa 30 cm, che forma un cumulo di foglie lobate viola rossastre con una leggera lucentezza argentata sulla superficie superiore e venature viola scuro.
Presenta bellissimi fiori che vanno dal rosa chiaro al rosa, che sbocciano tra giugno-agosto.
12. Helleborus foetidus
La Helleborus foetidusè una pianta perenne sempreverde, alta fino a 60 cm, con steli eretti e foglie palmatolobate, ovvero divise in lobi arrotondati, strette e di colore verde scuro.
Presenta fiori di colore giallo/verde pallido, di solito dai bordi violacei, larghi fino a 2 cm, portati in grandi grappoli aperti dal tardo inverno.
13. Heuchera ‘Lime Rickey’
La Heuchera ‘Lime Rickey’ è una pianta a forma di tumulo, con foglie arruffate di un giallo-verde brillante in primavera, che diventano verde lime in estate.
I cespi si diffondono fino a 45 cm di larghezza, e presentano piccoli fiori bianchi portati su steli verdi, alti fino a 30 cm, che sbocciano in estate.
14. Heuchera ‘Marmalade’
La Heuchera ‘Marmalade‘, nota anche come campane di corallo, è una pianta che spicca per il suo fogliame ricco, lucente, ondulato, unico, dal ruggine all’ambra, con parti inferiori di un rosa caldo.
Vigorosa e resistente alle intemperie, è un’ottima scelta paesaggistica per ogni angolo soleggiato o ombreggiato della parete verde verticale o del giardino.
15. Heuchera ‘Obsidian’
LaHeuchera ‘Obsidian’ è una varietà particolarmente bella delle campane di corallo menzionate prima.
Si tratta di una pianta perenne compatta, a forma di tumulo, che si estende fino a 40 cm, con foglie lucide e lobate distintive, di colore nero-rossastro in primavera, che diventano quasi nere man mano che maturano.
Racemi di piccoli fiori cremosi sono portati sopra le foglie in estate su steli rossastri scuri, generalmente 25-40 cm, a volte più alti.
16. Heuchera ‘Paris’
La Heuchera ‘Paris’è una pianta perenne sempreverde, caratterizzata dalla formazione di cespi che producono un fitto cumulo di fogliame argentato con venature verde scuro.
Spruzzi verticali alti 35 cm di piccoli fiori rosa rosa a forma di campana vengono prodotti per un lungo periodo dalla tarda primavera alla fine dell’estate.
17. Lonicera nitida ‘Maigrun’
Il Lonicera nitida ‘Maigrun’ è un arbusto sempreverde denso, diffuso, alto fino a circa 1,5 m, con foglie molto piccole, lucenti, di colore verde medio, che contrastano con le nuove foglie verde più chiaro in primavera.
In primavera vengono prodotti fiori color crema poco appariscenti, seguiti da bacche piccole, sparse e viola intenso.
18. Polypodium vulgare
La Polypodium vulgareè una felce terrestre o epifita sempreverde, alta fino a 30 cm, con rizomi striscianti e fronde da lanceolate a oblunghe, pennate o molto profondamente pennate, di colore verde scuro.
Tollera in modo ragionevole la siccità ma non la presenza di calce nel terreno e ama un’ombreggiatura parziale.
19. Tiarella ‘Braveheart’
La Tiarella ‘Braveheart’ è una pianta perenne semi-sempreverde a forma di ciuffo, con rosette a forma di cuore e/o largamente ovate, profondamente lobate, da luminose a giallo-verdi, con venature marcate di marrone rossiccio e racemi densi e verticali con fiori di soffice rosa pallido a partire dalla tarda primavera all’estate.
20. Tiarella cordifolia
La Tiarella cordifolia è una pianta erbacea perenne stolonifera, alta fino a 30 cm, con foglie da 3 a 5 lobi, largamente ovate che diventano color bronzo in autunno, e steli eretti che portano racemi aperti di piccoli fiori bianco crema.
Originaria del Nord America, è anche nota come “Fiore di schiuma”.
21. Vinca minor
La Vinca minorè una pianta perenne vigorosa, sempreverde, con foglie verde scuro lucide e grandi fiori viola-blu a partire da metà primavera all’inizio dell’estate.
I fiori continuano a fiorire in modo intermittente durante l’estate fino all’autunno, e sono preziosi per ravvivare le aree scure.
I lunghi steli finali radicano ai nodi, mentre percorrono il terreno per formare un fitto tappeto di fogliame ricco. È eccellente per sopprimere le erbacce.
Conclusioni
Realizzare una parete verde verticale richiede competenze tecniche molto ampie, sia in termini di progettazione che per quanto concerne la manutenzione ordinaria e straordinaria.
Per questo motivo si raccomanda il ricorso ad una ditta specializzata nel settore come HW Style, che può creare soluzioni personalizzate e gestire il giardino verticale nel tempo, per mantenerlo sempre rigoglioso.
La progettazione di un parco o giardino richiede competenze ampie e varie, che riguardano non solo gli aspetti edilizi e architettonici, ma anche quelli agronomici, botanici, climatici, ingegneristici, idraulici. Si tratta di un insieme di competenze necessarie per valutare i cinque elementi alla base della progettazione di un parco urbano o di un giardino, sia esso pubblico, privato o aziendale, ovvero:
le caratteristiche del terreno;
gli aspetti climatici specifici;
le specie vegetali più indicate a coesistere con quelle già presenti;
le caratteristiche del contesto urbano;
i vantaggi funzionali per le persone.
Analizziamo più nel dettaglio questi cinque fattori, sui quali si basa l’approccio di HW Style, azienda specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di parchi e giardini, sia pubblici che privati.
1. Le caratteristiche del terreno
In agronomia si utilizza il termine terreno per indicare lo strato superficiale della crosta terrestre capace di ospitare la vita delle piante, ma ne esistono di diverse tipologie, anzi.
Il terreno si differenzia in base alla sua composizione fisico-meccanica, chimica e organica, da cui dipende la concentrazione di determinate sostanze al suo interno oltre alla sua densità, compattezza, porosità e profondità (terreno profondo e terreno superficiale).
I terreni possono essere di natura argillosa (molto pesanti e densi), sabbiosa (più leggeri e permeabili) o limosa (cioè composti per l’80% di limo, mediamente pesanti), e presentare un pH differente.
Di conseguenza, in fase di progettazione di un parco pubblico o di un giardino il progettista dovrà eseguire un’attenta analisi del terreno destinato a ospitare il parco urbano o il giardino, per stabilire quali specie di vegetali piantare.
2. Gli aspetti climatici specifici
Il clima e il meteo influenzano molto la composizione del terreno e lo sviluppo di piante e alberi, quindi la progettazione di un parco o giardino.
È necessario tenere conto delle temperature minime, medie e massime nei vari periodi dell’anno, dell’esposizione al sole, dei livelli di precipitazioni abituali e del microclima, ovvero il complesso dei parametri ambientali di temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria.
Purtroppo il clima sta cambiando in modo molto rapido e brusco, rendendo sempre più complessa un’analisi sul medio e lungo periodo, per questo è importante valutare l’impiego di soluzioni più flessibili, proprio per far fronte a stravolgimenti delle condizioni climatiche iniziali.
3. Le specie vegetali più indicate a coesistere con quelle già presenti
Un parco urbano o un giardino, in particolare se pubblico, deve ospitare piante endemiche, autoctone, legate quindi al territorio, al fine di proteggere e favorire la biodiversità del luogo.
Le piante sono legate all’ambiente in cui si trovano e sono condizionate da numerosi fattori che ne giustificano la loro presenza, i cosiddetti fattori abiotici (per esempio luce, pioggia, calore, umidità, vento, altitudine) e biotici (es. composizione del suolo).
Ogni specie vegetale ha una propria zona di riferimento ed è opportuno evitare l’inserimento di specie aliene in un dato territorio.
Una classificazione in genere impiegata in botanica è il sistema Raunkiær, che divide le specie vegetali in base al modo in cui adattano la loro morfologia in funzione del clima, delineando le seguenti forme biologiche:
fanerofite;
camefite;
emicriptofite;
geofite;
terofite.
Per quanto riguarda il nostro Paese è preferibile selezionare piante che appartengano all’area mediterranea, anche se in Italia è possibile individuare specie originarie di altre zone del mondo, in particolare quelle eurasiatiche al centro-nord e quelle atlantiche nelle regioni tirreniche.
Un parco o un giardino urbano svolge un ruolo essenziale nella città in cui viene realizzato, che va oltre l’aspetto urbanistico, architettonico ed estetico.
Uno spazio verde urbano rappresenta un luogo di incontro, di scambio, di socialità e di vita culturale/sportiva/ludica della città, e va progettato tenendo conto delle esigenze e dei desideri della comunità che dovrà poi goderne.
Molti comuni hanno ormai adottato delle linee guida dettagliate che indicano le modalità di realizzazione di parchi e giardini pubblici, per questo motivo è importante analizzare e studiare con attenzione quanto indicato dal comune di interesse.
5. I vantaggi funzionali per le persone
Direttamente connessi al punto 4 ci sono i vantaggi pratici, funzionali, concreti, di cui le persone possono godere frequentando il parco o giardino urbano.
Giovani, anziani, bambini, famiglie, tutti devono poter vivere appieno l’esperienza di uno spazio verde in città, eliminando vincoli e barriere architettoniche in favore dell’inclusività, e individuando aree destinate a varie funzioni e utilizzi, per esempio uno spazio giochi per i bambini, panchine per gli anziani, spazi recintati per gli amici a quattro zampe, aree fitness attrezzate, e così via.
Non è da sottovalutare, infine, il ruolo ricoperto da giardini e parchi verdi sul mitigare gli effetti del fenomeno delle isole di calore in città, grazie al raffrescamento delle aree in cui sono ubicati e la riduzione delle temperature durante i mesi caldi.
Le imprese che dispongono di uno spazio da adibire a giardino aziendale, e decidono di realizzarlo, compiono una scelta che avrà un effetto positivo sia per i propri dipendenti che per tutti coloro che visiteranno le proprie sedi come clienti, prospect e candidati. Oltre al valore estetico, infatti, un bel giardino aziendale manda anche un messaggio alla clientela e ai collaboratori dell’azienda di attenzione al benessere, oggi più che mai sentita e apprezzata, ma anche ricercata dall’utenza.
Sempre più persone, infatti, orientano i propri consumi in base all’approccio sostenibile dei brand, scegliendo le realtà più virtuose ed evitando quelle ancorate a valori ormai insostenibili per l’economia e per il pianeta.
Di conseguenza, realizzare e valorizzare un giardino aziendale vuol dire anche veicolare i valori del brand e la filosofia aziendale, attraverso scelte più green.
preparare il terreno per le aiuole, attraverso le procedure di tracciamento e livellamento;
preparazione del letto di semina;
eseguire la semina e la posa del prato a rotoli, laddove previsto;
eseguire la messa a dimora delle piante, ovvero il trapianto della pianta in quella che sarà la destinazione finale;
realizzazione dei camminamenti, ovvero quelle aree destinate al passaggio dei fruitori onde evitare il calpestio delle aiuole.
Questi passaggi obbligati richiedono tempistiche differenti, che possono variare sensibilmente in base alle dimensioni dell’area, alla tipologia del terreno, al numero di piante da piantare, alle condizioni meteorologiche.
La realizzazione a regola d’arte di un giardino aziendale si traduce nella creazione di uno spazio verde che apporterà benefici sia all’ambiente sia alla qualità della vita di chi vi lavora.
Infatti, numerosi studi, tra cui quello realizzato dai ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health’s Center for Health and the Global Environment, hanno dimostrato i benefici della presenza di aree green in azienda, tra cui l’aumento della produttività di circa il 30%, l’aumento delle funzioni cognitive del lavoratore del 26% e la riduzione delle malattie del 30% (come riportato anche in questa nostra pagina).
Nel corso degli ultimi decenni la popolazione residente nelle aree urbane è nettamente aumentata, diventando maggioritaria rispetto alle aree rurali, come evidenziato da questo grafico.
La presenza di una quantità così elevata di persone nelle aree urbane ha avuto, e continuerà ad avere, un impatto enorme sulla biodiversità in città, mettendo a rischio la flora, la fauna e la tenuta idrogeologica del suolo.
Ne consegue la necessità di proteggere la natura che ci circonda, favorendo un’edilizia sostenibile e creando spazi verdi urbani a sufficienza.
Cosa s’intende per biodiversità
Il termine biodiversità è la traduzione dall’inglese biodiversity, abbreviazione di biological diversity (diversità biologica). Secondo la definizione fornita da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), per biodiversità si intende:
“la ricchezza di vita sulla terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costituiscono nella biosfera.”
Gli ambienti costruiti, in particolare nelle aree urbane, mettono a rischio la sopravvivenza di molte specie vegetali e animali, compromettendo il delicato equilibrio tra abbondanza, distribuzione e interazioni tra le diverse componenti del sistema.
La perdita della biodiversità e degli ecosistemi naturali a cui stiamo assistendo è catastrofica tanto quanto i cambiamenti climatici, e le cause principali sono da additare alle attività antropiche.
L’importanza della biodiversità
Citando l’ISPRA, “la perdita di biodiversità contribuisce all’insicurezza alimentare ed energetica, aumenta la vulnerabilità ai disastri naturali, come inondazioni o tempeste tropicali, diminuisce il livello della salute all’interno della società, riduce la disponibilità e la qualità delle risorse idriche e impoverisce le tradizioni culturali.”
Di fatto, la biodiversità e gli ecosistemi ci forniscono cibo, salute e medicinali, materie prime, attività ricreative e benessere, filtrano la nostra aria e l’acqua, aiutano a mantenere il clima in equilibrio, riconvertono i rifiuti in risorse, e molto altro ancora.
Semplificando, non ne possiamo fare a meno, e visto che, al pari dei cambiamenti climatici, sono le azioni dell’uomo a rappresentare la principale minaccia, è fondamentale intraprendere una serie di azioni che vadano nella direzione della protezione della biodiversità.
Il legame tra cambiamenti climatici e perdita di biodiversità è molto più stretto di quanto si possa pensare; essi sono interdipendenti e si esacerbano a vicenda.
Non a caso la strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 prevede una serie di azioni di contrasto agli effetti del cambiamento climatico che passano proprio attraverso la protezione della biodiversità, come il ripristino di foreste, suoli e zone umide e la creazione di spazi verdi nelle città.
La biodiversità in città
Seppur fortemente limitate dall’eccesso di consumo di suolo e dalla forte cementificazione perpetrata nel corso del tempo, le nostre città sono ambienti nei quali è presente una biodiversità da proteggere e favorire.
Ci riferiamo a specie vegetali e animali tipiche di un territorio, endemiche, che interagiscono tra loro in un equilibrio tanto perfetto quanto delicato.
La rimozione di terreni e aree verdi naturali per fare spazio a costruzioni residenziali, commerciali e/o industriali, si traduce nell’abbattimento di habitat fondamentali per animali e piante, con conseguenze che possono apparire minime o risibili a livello micro se non addirittura impercettibili a uno sguardo più superficiale, ma che innescano un circolo vizioso potenzialmente inarrestabile.
Le azioni da intraprendere per contrastare la perdita di biodiversità sono molteplici ed estremamente complesse, ma essenziali e urgenti.
La Strategia sulla biodiversità per il 2030 dell’UE summenzionata, per esempio, prevede:
trasformare almeno il 30% dei territori dell’UE e il 30% dei mari in aree protette efficacemente gestite e coerenti;
ripristinare gli ecosistemi degradati e fermare ogni ulteriore danno alla natura;
ripristino di almeno 25.000 km di fiumi dell’UE da liberare da dighe non necessarie;
ridurre l’uso e il rischio di pesticidi di almeno il 50%;
invertire il declino degli impollinatori;
stabilire caratteristiche paesaggistiche ricche di biodiversità su almeno il 10% dei terreni agricoli;
gestire il 25% dei terreni agricoli in agricoltura biologica e promuovere l’approvazione di pratiche agro-ecologiche;
piantare oltre 3 miliardi di alberi diversi e ricchi di biodiversità;
affrontare le catture accessorie e i danni dei fondi marini.
Ma cosa si può fare nelle nostre città, dove vive più del 50% della popolazione mondiale?
ridurre la coltivazione di specie vegetali alloctone, ovvero estranee alla flora tipica della città e, più in generale, del Mediterraneo, e piantare alberi e piante endemiche;
favorire lo sviluppo degli orti urbani, magari sfruttando anche i tetti verdi degli edifici;
procedere alla riforestazione di aree disboscate;
creare parchi e giardini urbani ricchi di verde;
creare dei corridoi biologici, ovvero delle aree verdi che connettono tra di loro due spazi divisi da ambienti costruiti dall’uomo, come strade, case e colture agricole;
promuovere l’edilizia sostenibile, con l’impiego di materie prime dal minore impatto ambientale;
Queste azioni, unite a una corretta educazione civica e a un maggiore rispetto della natura, possono favorire e proteggere la biodiversità in città, con le ricadute positive in termini non solo ambientali ma anche economici e sociali.
In un precedente articolo pubblicato sul nostro blog abbiamo elencato i benefici del verde urbano per l’ambiente e gli abitanti delle città, sottolineando il ruolo delle piante nel migliorare la qualità dell’aria e ridurre gli effetti delle isole di calore. Tutte le piante assorbono le sostanze inquinanti, ma alcune specie risultano più efficaci di altre, e per questo vengono definite “piante mangia smog“. Esistono, infine, alcune piante particolarmente performanti nei confronti di specifiche sostanze, che le rendono più utili in determinati contesti.
Le piante mangia smog possono, e dovrebbero, essere piantate nelle aree urbane più antropizzate, ma esistono anche alcune specie adatte per essere ospitate negli ambienti interni, per migliorare la qualità dell’aria di case e uffici e ridurre il cosiddetto inquinamento indoor.
Vediamo cosa sono le piante mangia smog e quali sono le più efficaci nel purificare l’aria dalle sostanze inquinanti.
Cosa sono le piante mangia smog
Come accennato, con l’espressione “mangia smog” si fa riferimento a quelle piante in grado di assorbire maggiormente gli inquinanti presenti nell’aria, e ridurne la loro concentrazione nelle città.
Quando parliamo di sostanze inquinanti ci si riferisce a inquinanti gassosi e particolato atmosferico, ovvero polveri inalabili molto piccole (PM 10, 5, 2.5) – come polvere, fumo, microgocce di liquido emessi da industrie, centrali termoelettriche, autoveicoli e cantieri – che riescono a penetrare negli alveoli polmonari con evidenti ricadute sulla nostra salute.
L’inquinante gassoso più noto è l’anidride carbonica, o CO2, e le piante rappresentano gli organismi più indicati per limitarne l’aumento nell’atmosfera, le cui concentrazioni sono cresciute esponenzialmente a partire dalla rivoluzione industriale.
La capacità di assorbire CO2 varia però in funzione della luce, temperatura, superficie totale fogliare della pianta e tassi di crescita, per questo esistono alcune specie più adatte allo scopo.
Ulteriori inquinanti gassosi sono il biossido di azoto, il monossido di carbonio, l’ozono e l’anidride solforosa.
Piante mangia smog: come influiscono sulla qualità dell’aria
Gli alberi e le piante influiscono sulla qualità dell’aria essenzialmente in 2 modi:
direttamente, ovvero con un’effettiva rimozione del particolato e degli inquinanti gassosi attraverso le foglie per assorbimento e adsorbimento;
indirettamente, semplicemente agendo come entità fisica – come ostacolo, quindi – modificando la velocità del vento e la turbolenza e influendo quindi sulla concentrazione locale degli inquinanti atmosferici.
Tutte le piante sono in grado di assorbire inquinanti, ed è per questo che si raccomanda di aumentare la concentrazione di spazi verdi nelle nostre città, in tutte le sue forme, dal verde urbano ai giardini verticali sugli edifici, dai parchi pubblici agli orti urbani, dai giardini delle case ai tetti verdi.
Detto questo, alcune piante funzionano meglio di altre nel rimuovere polveri e inquinanti dall’aria. Vediamo quali.
Quali piante anti smog scegliere
Abbiamo spiegato che ogni pianta ha la capacità di assorbire inquinanti dall’atmosfera, ma la loro efficacia varia a seconda delle caratteristiche della stessa.
Ad esempio, ogni specie ha una diversa capacità di cattura delle polveri sottili, che dipende dalla forma e dalla struttura delle foglie; maggiore è la rugosità, maggiore è la capacità di catturare le polveri. In tal senso le conifere sono più efficienti nella cattura del particolato rispetto alle latifoglie poiché presentano una maggiore superficie fogliare e complessità strutturale.
In linea generale possiamo dire che la deposizione degli inquinanti è maggiore negli alberi rispetto agli arbusti.
Quindi, quali specie andrebbero piantate nelle nostre città per assorbire gli inquinanti in modo più efficace?
Per quanto concerne l’assorbimento della CO2, le piante con una capacità maggiore sono le seguenti:
Tilia cordata o tiglio selvatico;
Crataegus monogyna o biancospino;
Fraxinus ornus o frassino minore;
Cercis siliquastrum o albero di Giuda o di Giudea;
Robinia pseudoacacia o Acacia.
In merito all’assorbimento degli inquinanti gassosi e di cattura delle polveri, invece, le piante mangia smog che offrono un’efficacia maggiore sono:
Acer campestre o acero campestre;
Carpinus betulus o carpino bianco;
Crataegus monogyna o biancospino;
Fraxinus excelsior o frassino;
Liquidambar styraciflua o storace americano;
Liriodendron tulipifera o Liriodendro o albero dei tulipani;
Malus evereste o melo da fiore;
Parrotia persica o ironwood persiano;
Quercus cerris o cerro;
Quindi, esistono piante che meglio si prestano per essere utilizzate in ambienti a forte pressione antropica, in particolare quindi nelle aree industrializzate o densamente popolate, povere di spazi verdi urbani.
Di conseguenza, la scelta del tipo di pianta mangia smog da introdurre in un luogo specifico deve essere effettuata in modo oculato, al fine di ottimizzare gli effetti desiderati.
Questo sito utilizza cookie tecnici, analitici e di profilazione di prime e terze parti. Puoi prestare il consenso all'utilizzo degli altri cookie sul sito cliccando il bottone "Accetta". Puoi anche personalizzare la tua esperienza cliccando su "Impostazioni cookie".
Quando si visita qualsiasi sito web, questo può memorizzare o recuperare informazioni sul tuo browser, in gran parte sotto forma di cookie. Queste informazioni potrebbero essere su di te, le tue preferenze o il tuo dispositivo e sono utilizzate in gran parte per far funzionare il sito secondo le tue aspettative. Le informazioni di solito non ti identificano direttamente, ma possono fornire un’esperienza web più personalizzata. Poiché rispettiamo il tuo diritto alla privacy, è possibile scegliere di non consentire alcuni tipi di cookie. Clicca sulle intestazioni delle diverse categorie per saperne di più e modificare le impostazioni predefinite.
Tuttavia, il blocco di alcuni tipi di cookie può avere impatto sulla tua esperienza del sito e dei servizi che siamo in grado di offrire.
Questi cookie sono necessari per il funzionamento del sito, con particolare riferimento alla normale navigazione e alla fruizione dello stesso, e non possono essere disattivati nei nostri sistemi. Di solito vengono impostati solo in risposta alle azioni da te effettuate che costituiscono una richiesta di servizi, come l’impostazione delle preferenze di privacy, l’accesso o la compilazione di moduli. È possibile impostare il browser per bloccare questi cookie, ma di conseguenza alcune o tutte le parti del sito non funzioneranno. Questi cookie non memorizzano informazioni personali.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checkbox-advertisement
1 year
Impostato dal plugin GDPR Cookie Consent, questo cookie viene utilizzato per registrare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Pubblicità/Profilazione".
cookielawinfo-checkbox-advertising
1 year
CookieYes imposta questo cookie per memorizzare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Pubblicità".
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 months
Impostato dal plugin GDPR Cookie Consent, questo cookie viene utilizzato per registrare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Analitici"
cookielawinfo-checkbox-functional
11 months
Il cookie è impostato dal plugin GDPR Cookie Consent per registrare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Funzionali".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
Impostato dal plugin GDPR Cookie Consent, questo cookie viene utilizzato per registrare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Necessario".
cookielawinfo-checkbox-others
11 months
Impostato dal plugin GDPR Cookie Consent, questo cookie viene utilizzato per registrare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Altri".
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
Impostato dal plugin GDPR Cookie Consent, questo cookie viene utilizzato per memorizzare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Prestazioni".
CookieLawInfoConsent
1 year
Il cookie è utilizzato per memorizzare il riepilogo del consenso prestato per l'utilizzo del cookie. Non memorizza alcun dato personale.
viewed_cookie_policy
11 months
Il cookie è impostato dal plug-in GDPR Cookie Consent per memorizzare se l'utente ha acconsentito o meno all'uso dei cookie. Non memorizza alcun dato personale.
Questi cookie vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a offrire ai visitatori un'esperienza utente migliore.
Questi cookie ci permettono di contare le visite e le fonti di traffico in modo da poter valutare e migliorare le prestazioni del sito. Tutte le informazioni raccolte dai cookie sono aggregate e quindi anonime. Se non autorizzi questi cookie, non potremmo valutare la navigazione e il comportamento collettivo della nostra utenza e migliorare di conseguenza le prestazioni del sito.
Cookie
Durata
Descrizione
_ga
1 year 1 month 4 days
Google Analytics imposta questo cookie per calcolare i dati di visitatori, sessioni, campagne e monitorare l'utilizzo del sito per il report di analisi del sito. Questo cookie memorizza le informazioni in modo anonimo e assegna un numero generato in modo casuale per riconoscere i visitatori unici.
_ga_*
1 year 1 month 4 days
Google Analytics imposta questo cookie per memorizzare e contare le visualizzazioni di pagina.
CONSENT
2 years
YouTube imposta questo cookie tramite video YouTube incorporati e registra dati statistici anonimi.
Questi cookie consentono al sito di fornire funzionalità e personalizzazioni avanzate, che permettono la navigazione in funzione di una serie di criteri selezionati (ad esempio la lingua) al fine di migliorare il servizio reso. Se non si autorizzano questi cookie, alcuni o tutti, la totalità di questi servizi potrebbe non funzionare correttamente.
Questi cookie vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci e campagne di marketing pertinenti. Essi tengono traccia dei visitatori sui siti Web e raccolgono informazioni per fornire annunci personalizzati.
Cookie
Durata
Descrizione
test_cookie
15 minutes
Il test_cookie è impostato da doubleclick.net e viene utilizzato per determinare se il browser dell'utente supporta i cookie.
VISITOR_INFO1_LIVE
6 months
YouTube imposta questo cookie per misurare la larghezza di banda, determinando se l'utente ottiene la nuova o la vecchia interfaccia del lettore.
YSC
session
Cookie impostato da Youtube e viene utilizzato per tenere traccia delle visualizzazioni dei video incorporati nelle pagine di Youtube.
yt-remote-connected-devices
never
YouTube imposta questo cookie per memorizzare le preferenze video dell'utente.
yt-remote-device-id
never
YouTube imposta questo cookie per memorizzare le preferenze video dell'utente.
yt.innertube::nextId
never
Registra un ID univoco per statistiche legate a quali video YouTube sono stati visualizzati dall'utente.
yt.innertube::requests
never
Registra un ID univoco per statistiche legate a quali video YouTube sono stati visualizzati dall'utente