I parchi pubblici rappresentano oasi di serenità e connessione con la natura, offrendo rifugio dalla frenesia della vita quotidiana e promuovendo il benessere fisico e mentale. Tuttavia, mentre questi spazi verdi sono destinati a essere luoghi accoglienti per tutti, la realtà è che molte persone possono trovarsi escluse a causa di barriere fisiche o cognitive presenti nel design tradizionale dei parchi.
Per questo motivo, il concetto di design inclusivo emerge come una soluzione fondamentale per rendere i parchi accessibili e accoglienti per ogni individuo, indipendentemente dalle loro capacità o condizioni.
In tal senso, va sicuramente segnalato il ruolo assunto dall’Universal Design, un approccio progettuale che mira a creare ambienti accessibili a una vasta gamma di persone, e che fornisce la base concettuale per questo obiettivo.
Indice dei contenuti
Cos’è l’Universal Design?
La definizione di Universal Design fornita dal Center for Universal Design della North Carolina State University è la seguente:
“la progettazione di prodotti e ambienti affinché siano utilizzabili da tutte le persone, nella misura più ampia possibile, senza la necessità di adattamenti o di progettazione specializzata”
Cosa vuol dire? L’Universal Design è un approccio progettuale che mira a creare ambienti, prodotti e servizi che possano essere utilizzati da quante più persone possibile, indipendentemente dalle loro abilità o condizioni fisiche, cognitive o sensoriali. In altre parole, si tratta di progettare per l’accessibilità e l’usabilità per tutti, senza la necessità di adattamenti o modifiche per gruppi specifici di persone.
Questo concetto si basa sull’idea che un design inclusivo non solo apporta benefici alle persone con disabilità, ma migliora l’esperienza per tutti gli utenti. Ad esempio, rampe per sedie a ruote in aggiunta alle scale non solo aiutano le persone con disabilità motorie, ma sono anche utili per chi porta un passeggino o per chi ha una temporanea difficoltà a camminare.
L’Universal Design cerca, quindi, di eliminare le barriere fisiche e cognitive, promuovendo l’uguaglianza, l’indipendenza e l’autonomia per tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità o caratteristiche.
Storia dell’Universal Design
L’Universal Design ha le sue radici nel movimento per i diritti civili e nella lotta per l’uguaglianza e l’accessibilità per le persone con disabilità. Tuttavia, il concetto moderno di Universal Design è stato formalizzato e promosso principalmente a partire dagli anni ’70 e ’80 del ‘900.
Una figura chiave nello sviluppo dell’Universal Design è Ronald L. Mace, un architetto e designer statunitense che ha lavorato attivamente per promuovere l’accessibilità e l’inclusione. Nel 1985, Mace ha coniato il termine “Universal Design” per descrivere un approccio progettuale che mira a rendere gli ambienti e i prodotti accessibili a tutti, indipendentemente dalle loro capacità.
Nel corso degli anni, l’Universal Design è diventato un concetto sempre più riconosciuto e adottato in vari settori, tra cui l’architettura, il design industriale, l’urbanistica e la progettazione degli interni.
Negli ultimi decenni, l’UD ha continuato a evolversi, con un crescente riconoscimento dell’importanza di progettare per la diversità umana in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Questo approccio progettuale, infatti, non solo promuove l’accessibilità, ma anche l’inclusione sociale e la partecipazione di tutti i membri della Società.
I 7 principi dell’Universal Design
L’Universal Design si basa su sette principi fondamentali che guidano il processo progettuale per rendere gli ambienti, i prodotti e i servizi accessibili a una vasta gamma di persone, elaborati da un gruppo di esperti guidati dal succitato Ronald L. Mace.
Ecco una panoramica di questi principi:
- equità d’uso, ossia un design utile e commerciabile per persone con abilità diverse;
- flessibilità d’uso, quando il design soddisfa un’ampia gamma di preferenze e abilità individuali;
- uso semplice e intuitivo, quando il design è facile da capire, indipendentemente dall’esperienza, dalle conoscenze, dalle competenze linguistiche o dal livello di concentrazione attuale dell’utente;
- percettibilità dell’informazione: quando l’oggetto/progetto comunica, grazie al suo design, le informazioni necessarie in modo efficace all’utente, indipendentemente dalle condizioni ambientali o dalle capacità sensoriali dello stesso;
- tolleranza dell’errore: il design adottato riduce al minimo i rischi e le conseguenze negative di azioni accidentali o non intenzionali;
- contenimento dello sforzo fisico: il design adottato può essere utilizzato in modo efficiente e confortevole e con il minimo sforzo;
- misure e spazi per l’avvicinamento e l’utilizzo, ovvero quando vengono forniti dimensioni e spazio adeguati per l’approccio, la portata, la manipolazione e l’uso, indipendentemente dalle dimensioni del corpo, dalla postura o dalla mobilità dell’utente.
Questi principi costituiscono il fondamento dell’UD e forniscono linee guida per la messa a terra di progetti inclusivi e accessibili, come i parchi urbani pubblici.
Design inclusivo nei parchi: l’approccio di HW Style per spazi verdi accessibili a tutti
HW Style, avendo come obiettivo la creazione di spazi aperti accessibili e inclusivi per una vasta gamma di utenti, si impegna a seguire i principi dell’Universal Design.
Il focus dell’azienda è sulla realizzazione di ambienti che siano utilizzabili da chiunque, prendendo in considerazione le diverse abilità delle persone (principi 1 e 2).
I progetti, inoltre, prendono in considerazione anche la necessità di uso semplice e intuitivo, basato sull’implementazione di informazioni sensoriali (in base ai principi 3 e 4), che potranno tradursi sia nell’uso accorto del verde, delle pavimentazioni e delle transizioni tra le varie sezioni pavimentate e verdi, che nella scelta della cartellonistica adeguata e con l’impiego di applicazioni dedicate.
I progetti elaborati da HW Style per la realizzazione di spazi verdi accessibili da tutti sono concepiti per rispondere alle sfide attuali della progettazione inclusiva. L’azienda adotta un approccio olistico, considerando le esigenze di persone di tutte le età e abilità, comprese le condizioni di disabilità. Questo si traduce in soluzioni innovative che rendono i parchi accessibili e piacevoli per ogni individuo, in linea con il concetto che lo spazio pubblico appartiene a tutti in egual misura.
Il tema dell’accessibilità è quindi al centro della progettazione di HW Style, che cerca di evitare soluzioni speciali o attrezzature specifiche, optando piuttosto per un design universale che sia intrinsecamente inclusivo. Ponendo attenzione alla flessibilità nell’uso, alla semplicità nell’interazione e alla percepibilità delle informazioni, l’azienda crea spazi verdi in grado di soddisfare le esigenze di una vasta gamma di utenti, promuovendo l’uguaglianza e l’inclusione.
Conclusioni
HW Style si pone come azienda all’avanguardia nella progettazione di spazi verdi inclusivi, abbracciando i principi dell’Universal Design e rispondendo alle sfide attuali della progettazione urbana.
L’impegno dell’azienda per un design accessibile e inclusivo riflette la sua visione di un futuro, in cui i parchi pubblici siano luoghi di incontro e di connessione per tutti, indipendentemente dalle loro capacità o condizioni.