In un mondo sempre più attento alle tematiche ambientali, l’EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) nasce come uno strumento di grande valore per le organizzazioni che desiderano abbracciare un futuro più verde e sostenibile in modo volontario. Progettato dalla Comunità Europea, l’EMAS rappresenta un percorso virtuoso che consente alle aziende, agli enti pubblici e a svariate realtà di valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali, offrendo al contempo una comunicazione trasparente e credibile del proprio impegno verso la tutela del pianeta.
Un percorso che HW Style percorre già da tempo e a cui si associa formalmente, dimostrando un impegno concreto nella tutela dell’ambiente e nello sviluppo sostenibile. Questa scelta riflette la volontà dell’azienda di elevare costantemente le proprie prestazioni ambientali e di contribuire attivamente alla salvaguardia del pianeta. Come?
Trasparenza e credibilità: i pilastri della Dichiarazione Ambientale
La Dichiarazione Ambientale EMAS, redatta annualmente e sottoposta a verifica da parte di un ente terzo accreditato, rappresenta un documento ufficiale che attesta il miglioramento continuo delle performance ambientali di HW Style. La trasparenza e la rigorosa metodologia di verifica garantiscono la credibilità e l’affidabilità del certificato, rendendolo uno strumento prezioso per comunicare il proprio reale impatto ambientale a clienti, stakeholder e alla comunità.
Creare spazi verdi per il benessere e il futuro
La visione di HW Style si estende oltre la mera realizzazione di opere a verde. La mission è quella di creare spazi verdi che non solo valorizzino il paesaggio urbano, ma che si configurino come veri e propri ecosistemi funzionali al benessere psicofisico delle persone e alla tutela dell’ambiente. Ogni progetto viene concepito con l’obiettivo di preservare la biodiversità, favorire la fruizione degli spazi pubblici e contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
I progetti di oggi, i progetti di domani
L’impegno di HW Style si estende su tutto il territorio nazionale, con progetti di riqualificazione urbana in diverse città italiane, tra cui Genova, Roma, Milano, Rho, Vercelli e Saronno. Ogni intervento viene realizzato con la massima attenzione al contesto locale, valorizzando le peculiarità paesaggistiche e le esigenze specifiche di ogni comunità. Dalle grandi opere pubbliche alle commesse aziendali private, l’esperienza di oltre 35 anni di HW Style e l’approccio guidato dalla biofilia entrano in perfetta sinergia con i punti stilati dall’EMAS tanto per i progetti in essere quanto per quelli futuri.
Investire nel verde per un futuro sostenibile
Investire nel verde urbano non rappresenta solo un valore aggiunto dal punto di vista estetico e paesaggistico, ma è un investimento concreto per il futuro. Le aree verdi contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria, a ridurre l’inquinamento acustico, a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e delle esondazioni, e a creare spazi di socializzazione e benessere per i cittadini.
Protagonisti di una transizione green
Con la sua adesione al sistema EMAS e il suo impegno costante nella realizzazione di progetti di riqualificazione urbana ecosostenibili, HW Style e i clienti che scelgono di affidarvisi si posizionano come protagonisti attivi nella transizione verso un futuro più verde e resiliente. Dimostrando, con azioni concrete, la consapevolezza che la tutela dell’ambiente è un valore imprescindibile per lo sviluppo sostenibile e per il benessere delle generazioni a venire.
L’ampio spazio, aperto a tutti i cittadini, rappresenta un mirabile esempio di riqualificazione urbana e di biodiversità.
Lo storico complesso Monte Rosa 91, firmato Renzo Piano Building Workshop, coniuga business e socialità. La grande corte e il bosco, che ora si fonde con il nuovo corpo uffici, sono diventati il trait d’union fra mondo del lavoro e città, dando vita a un’operazione di welfare aziendale e sociale di grande impatto. Si tratta di un’area integrata nel tessuto urbano e nella vita milanese, che si è arricchita di un nuovofondamentale tassello: il Parco della Luce.
Dimensioni e atmosfera
Realizzato per AXA Investment Managers, in sinergia con AG&P greenscape e RPBW ARCHITECTS, il Parco della Luce si presenta come un’area di grande metratura e altrettanto fascino: 10.000 metri quadri di natura e uffici, una poderosa opera di riqualificazione paesaggistica e riconnessione con il verde. Un esempio di biodiversità efficiente, che mescola passerelle e sottobosco, corridoi ecologici, uffici e alberi slanciati. Che diventano ancora più suggestivi di sera, con effetti di luce scenografici.
Il contributo di HW Style nel rispetto della biofilia
Il Parco della Luce è un progetto di cui siamo davvero orgogliosi. Anche perché rappresenta un perfetto esempio della filosofia operativa che ci caratterizza: quell’attitudine alla biofilia che si traduce nello sviluppo di architetture e complessi urbanistici in cui la natura ha la capacità di creare benessere per le persone, riducendo lo stress e accrescendo creatività, produttività, salute.
Nell’ambito di un’architettura urbana contemporanea, il landscape design mira a creare esperienze multisensoriali di benessere diffuso per chi lavora in Monte Rosa 91 e per tutti i frequentatori del Parco della Luce. In quest’ottica, si è optato per l’integrazione di elementi naturali come piante, alberi e materiali green, promuovendo la sostenibilità ambientale e sociale e definendo il carattere distintivo di un parco unico nel suo genere.
I numeri del nostro intervento
Di concerto con la riprogettazione complessiva dell’area, il ruolo di HW Style si è concentrato sulle aree verdi, mediante l’attività di conservazione di alcune piante e l’aggiunta di nuove: 93 gli alberi esistenti recuperati, 42 i nuovi alberi piantumati, 60 i grandi arbusti e 13.800 i piccoli arbusti e le piante perenni messi a dimora.
Le aree specifiche del progetto
La piazza e i boschetti urbani
La piazza centrale di Monte Rosa 91 funge da spazio di ritrovo per lavoratori e visitatori, offrendo un ambiente aperto, circondato dal verde. I boschetti urbani, situati ai lati della piazza, consistono in gruppi di alberi e vegetazione autoctona, integrati con nuove alberature di dimensioni modeste.
Questi boschetti creano un microclima favorevole, migliorano la qualità dell’aria e forniscono ombra, contribuendo a ridurre l’effetto isola di calore urbano. La piazza è ulteriormente arricchita da vasche rialzate che ospitano nuove alberature, piante erbacee perenni, tappezzanti e ricadenti, che rendono lo spazio non solo funzionale ma anche esteticamente piacevole.
Il tetto verde
Il tetto verde, situato al centro del complesso, fa da soglia tra il sistema urbano della piazza e quello naturale del bosco, creando un punto di incontro e armonia tra questi due elementi. Il tetto è centrale nella composizione architettonica, visibile da tutti gli uffici circostanti. La sua valenza scenografica è molto forte, con specie vegetali che variano durante l’anno, portando sul tetto una gamma di colori sempre diversi.
Il tetto verde ospita una varietà di piante che favoriscono la biodiversità, tra cui arbusti, erbacee perenni e tappezzanti con cromatismi e fioriture decorative. Inoltre, il tetto verde contribuisce significativamente alla sostenibilità del complesso. Coperto di piante, aiuta a isolare l’edificio, riducendo il consumo energetico per il riscaldamento e il raffreddamento. Inoltre, assorbe l’acqua piovana, riducendo il deflusso e prevenendo potenziali inondazioni.
Il bosco sulla collina
L’area della collina, dove sono stati organizzati spazi per il lavoro e per il tempo libero, è sormontata da un vasto giardino, ridisegnato con nuove piantumazioni, sistemi di terrazze, passerelle e battezzato col nome di Parco della Luce.
Il concept del progetto di riqualificazione dell’area è incentrato sulla riconnessione dei corridoi ecologici cittadini, tramite la valorizzazione del patrimonio verde esistente e l’introduzione di nuovi elementi naturali per aumentarne la biodiversità.
Sotto le chiome di querce, liquidambar e carpini è stato creato un ricco sottobosco naturale adatto alla luce filtrata dagli alberi, con essenze da mezza ombra che formano ampie distese.
Oltre la natura, l’arte
L’apertura del parco è stata anche l’occasione per presentare Prima Luce, il percorso permanente di opere d’arte site-specific, fruibili gratuitamente dai visitatori. Il tutto ruota intorno a tre grandi opere: “Filari di pioppi” di Stefano Arienti, “Ottava d’oro, ottava di piombo” di Mario Airò, “The orbital promenade, chorus of solstices” di Loris Cecchini.
Cambiamento climatico, rovesci abbondanti, grande caldo: ripensare ai sistemi di drenaggio urbano è fondamentale, per il bene delle città e dell’ambiente.
Nella missione dell’attuale PNRR trovano spazio temi di grande rilevanza per le nostre città quali la riqualificazione urbana intesa ormai come una componente imprescindibile per una rigenerazione equilibrata dello spazio cittadino.
Ma il cambiamento climatico rende le città maggiormente vulnerabili: dal punto di vista idraulico dobbiamo affrontare piogge intense, rischio di esondazioni e in alcuni mesi, caldo estremo. Sempre più spesso si presentano rovesci abbondanti e le città fanno fatica ad assorbire l’acqua piovana, mettendo a dura prova i sistemi di drenaggio. Quando il suolo è troppo impermeabilizzato, la capacità di deflusso delle acque si riduce drasticamente, causando problemi alla viabilità e alle persone.
Cruciale quindi la creazione o riqualificazione di aree verdi e la relativa cura del terreno, ad esempio con interventi di prevenzione e ripristino in ottica idrogeologica per evitare il rischio di allagamenti e consentire un’ideale manutenzione del verde.
In questo contesto HW Style, impegnata su più fronti nelle maggiori città italiane, vanta un’esperienza attiva nella progettazione e realizzazione di sistemi di drenaggio urbano sostenibile.
SUDS: che cos’è il Sistema di Drenaggio Urbano Sostenibile
Il sistema SUDS è un modello di intervento in grado di riprodurre il ciclo di ciò che accade in natura favorendo la raccolta, la pulizia delle acque meteoriche e il loro lento rilascio nell’ambiente. Quindi convogliare, infiltrare, depurare diventano le azioni chiave per un sistema tanto semplice quanto efficiente.
Migliorare il drenaggio urbano significa non solo aumentare la capacità di deflusso delle acque raccolte dalla piattaforma stradale, ma anche mitigare il rischio idraulico riducendo l’afflusso di acque in fognatura durante gli eventi meteorici estremi. Un valore concreto quindi in termini di maggior sicurezza ed efficienza.
Più verde, anche grazie ad un sistema drenante efficiente
HW Style oggi si vede impegnata nella realizzazione del prestigioso restauro del Parco del Valentino a Torino e del parco dell’ex ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà a Roma nord. Due progetti di portata diversa che prevedono entrambi in zone molto ampie, la rimozione dell’asfalto e la deimpermeabilizzazione del suolo (depaving) per mitigare gli effetti degli eventi meteorologici estremi. Opere nelle quali sarà cruciale la realizzazione del SUDS per la gestione delle nuove superfici a prato. Un sistema ad alta efficienza che permette di creare e mantenere aree verdi ancora più rigogliose e a rendere le nostre città più resilienti ai cambiamenti climatici.
Milano e Rho: l’efficienza green delle acque
Un esempio di sistema di drenaggio urbano sostenibile prende corpo nel Parco SeiMilano all’interno del quale HW Style ha realizzato la vasca di laminazione, elemento fondamentale per la raccolta e la gestione delle acque all’interno dell’area verde, garantendo così una reale progettazione intelligente a vantaggio dell’ambiente e della comunità. Altro esempio di riqualificazione urbana, inserito inoltre nei progetti del recente PNRR, è la rigenerazione di Piazza Visconti a Rho per dar vita ad un’area naturale viva e accogliente che prevede la massima valorizzazione del verde esistente e la creazione di nuove aree e di una fontana urbana sostenibile.
Drenaggio sostenibile senza confini
Per HW Style realizzare progetti di drenaggio urbano sostenibile non significa solo costruire sistemi ad alta efficienza idrica per parchi cittadini, ma portare efficienza nella creazione e manutenzione del verde ovunque esso sia, compresi tetti verdi (green roof), come nel recente progetto Monte Rosa 91 a Milano. Una vera e propria oasi che vanta complessivamente oltre 10.000 mq di bellezza ad alta efficienza green.
Negli ultimi anni, la riqualificazione urbana ha assunto un nuovo significato, concentrando sempre più l’attenzione sul verde urbano come elemento chiave per la rigenerazione dello spazio cittadino.
Questo cambio di prospettiva riflette una crescente consapevolezza della necessità di integrare il verde all’interno dell’ambiente urbano, al fine di promuovere il benessere collettivo e affrontare le sfide ambientali e sociali delle città moderne.
Il verde urbano non è più semplicemente un ornamento, quindi, ma una componente imprescindibile per una rigenerazione equilibrata della città. Questo nuovo approccio pone l’accento sulla creazione di spazi urbani condivisi che favoriscano il senso di appartenenza e di benessere della comunità.
Strade, piazze e aree pubbliche vengono progettate tenendo conto della riduzione del traffico veicolare, della promozione degli spazi condivisi e dell’integrazione massiccia del verde urbano.
Gli alberi e le piante, in particolare, giocano un ruolo fondamentale nel migliorare il benessere psicofisico della collettività e nella qualità dell’aria. La presenza di aree alberate contribuisce anche alla mitigazione delle isole di calore, fenomeno sempre più preoccupante nelle aree urbane densamente popolate.
La necessità di un approccio multidisciplinare
Per affrontare queste sfide in modo efficace, i progettisti urbani devono adottare un approccio multidisciplinare, collaborando strettamente con paesaggisti e agronomi.
La progettazione dello spazio urbano non può più essere considerata un ambito isolato, ma richiede competenze diverse per affrontare le complessità legate alla gestione del verde urbano e all’integrazione con l’ambiente costruito.
Inoltre, è importante sottolineare che la progettazione di una città verde implica anche una visione a lungo termine, capace di adattarsi ai ritmi stagionali e alla crescita naturale delle piante. Questo comporta la creazione di spazi urbani vivi e mutevoli, che si trasformano nel corso del tempo e arricchiscono l’esperienza della collettività.
Panoramica sui progetti di riqualificazione urbana di HW Style
HW Style è attualmente coinvolta nella realizzazione di diversi progetti di riqualificazione urbana in varie città, come Genova, Roma, Torino, Milano, Rho, Vercelli e Saronno.
Genova
L’azienda pubblica ASP Brignole ha avviato i lavori di recupero degli spazi di Valletta Carbonara, un parco nel cuore della città, per aprirlo alla cittadinanza.
I lavori prevedono il restauro delle serre ottocentesche da destinare ad attività ludico-didattiche e di supporto al terzo settore. Saranno, inoltre, presenti un bistrot, un ristorante e un’area sportiva accessibile sia alla cittadinanza che agli studenti universitari.
Si recupereranno i terrazzamenti tipici del paesaggio ligure e si pianteranno numerosi alberi, piante da frutto, erbe aromatiche e perenni.
Torino
HW Style ha vinto la gara per il restauro del Parco del Valentino a Torino, affacciato sul Po. Il progetto prevede un restauro attento degli elementi architettonici e un aumento delle aree verdi, riducendo i percorsi pedonali per favorire l’espansione dei prati. Un’opportunità per dare nuova linfa alla natura e per offrire agli abitanti uno spazio pubblico più vivibile e sostenibile, prevedendo 20.000 mq di prato e l’aggiunta di 500 nuovi alberi. Un’azione che renderà il Parco ancora più rigoglioso e invitante, offrendo agli abitanti e ai visitatori un’oasi di natura nel cuore della città.
Il Cantiere del Parco del Valentino rappresenta, quindi, un passo importante verso una città più verde, più sostenibile e più resiliente ai cambiamenti climatici. Un investimento nel futuro che porterà benefici tangibili per la comunità e per l’ambiente.
Roma
È in corso il restauro del Parco dell’ex Ospedale Psichiatrico di Santa Maria della Pietà a Roma nord, per trasformarlo in un parco pubblico per tutta la città.
Il progetto mira al restauro filologico degli elementi architettonici e alla significativa aggiunta di alberi, arbusti e piante perenni.
Il parco ospiterà attrezzature sportive e giardini sensoriali per i pazienti dei padiglioni, ancora utilizzati per funzioni socio-assistenziali.
Altri progetti
A Vercelli, si sta procedendo alla rinaturalizzazione di corso Garibaldi, principale arteria cittadina, con la riqualificazione di un’ampia area del centro storico.
A Saronno, invece, è in corso la rigenerazione del Parco del Seminario, nel cuore della città, mentre a Rho si sta rigenerando Piazza Visconti, grazie al progetto del paesaggista parigino Michel Desvigne che vuole dare vita a uno spazio non solo accogliente, ma anche sostenibile, vivibile e inclusivo pedonalizzando tutta la piazza, valorizzando il verde esistente e implementando nuovi spazi.
Infine, ma non per importanza, si sta concludendo a Milano la realizzazione del Parco SeiMilano, che funge da grande polmone verde per i nuovi quartieri di recente realizzazione, con una superficie di 160.000 mq.
Conclusioni
Investire nel verde urbano non solo migliora la qualità della vita all’interno delle città, ma contribuisce anche a mitigare i cambiamenti climatici e a promuovere la sostenibilità ambientale.
È tempo di abbracciare una visione più olistica della riqualificazione urbana, in cui il verde diventa un elemento centrale nella creazione di città più vivibili, resilienti e inclusive per le generazioni future.
Il cambiamento climatico impone azioni concrete e urgenti, che non possono però limitarsi a una reazione in seguito a un evento catastrofico, come può essere un’inondazione o un periodo di secca prolungato. È necessario agire preventivamente e mettere in campo delle strategie di adattamento del paesaggio ai cambiamenti che il clima ci sta presentando, già da tempo.
Come spiega la NASA, adattarsi alla vita in un clima che cambia implica l’adattamento al clima futuro reale o previsto.
L’obiettivo è sì ridurre i rischi derivanti dagli effetti dannosi dei cambiamenti climatici – come l’innalzamento del livello del mare, eventi meteorologici estremi sempre più intensi -, ma anche imparare a sfruttare eventuali opportunità benefiche associate a questi cambiamenti, come per esempio stagioni di crescita più lunghe o maggiori rendimenti in alcune regioni.
Cosa si intende con adattamento?
Secondo quanto riportato in un documento della IPCC – acronimo di Intergovernmental Panel on Climate Change, è l’organismo delle Nazioni Unite istituito nel 1988 per la valutazione di tutta la produzione scientifica relativa al cambiamento climatico – dal titolo “Adaptation Needs and Options”, l’adattamento implica la riduzione del rischio e della vulnerabilità, ovvero cercare opportunità e sviluppare la capacità di nazioni, regioni, città, settore privato, comunità, individui e sistemi naturali di far fronte agli impatti climatici, nonché mobilitare tale capacità implementando decisioni e azioni.
Continuando nella lettura, si può constatare che l’adattamento richiede informazioni adeguate sui rischi e sulle vulnerabilità al fine di identificare le esigenze e gli strumenti adeguati per ridurre i pericoli e sviluppare capacità.
Nel definire un approccio all’adattamento, è importante coinvolgere persone con conoscenze, esperienze e background diversi nel definire e raggiungere un approccio condiviso per affrontare le sfide.
Come si procede?
In passato, l’identificazione dei bisogni era spesso basata su valutazioni di impatto, ma oggigiorno vengono sempre più utilizzate valutazioni della vulnerabilità sociale o della resilienza.
Cosa vuol dire? La valutazione di impatto, tratta principalmente della gestione del rischio e dei disastri e si concentra sugli effetti negativi che eventi naturali pericolosi possono avere su un determinato luogo. L’enfasi, in questo approccio, è sugli aspetti fisici e biologici degli impatti stessi.
Il quadro della vulnerabilità sociale, invece, si concentra sulle ragioni e sui modi in cui individui, gruppi e comunità sono vulnerabili agli impatti climatici. Qui, l’attenzione si concentra su come diversi fattori, ad esempio le istituzioni, modellano le condizioni socio-economiche in cui si trovano le popolazioni umane a rischio.
Esistono vari approcci alle strategie di adattamento, da quelle sociali a quelle istituzionali, passando per quelle di natura strutturale. A tal proposito, riportiamo di seguito alcune azioni che possono essere messe in campo:
azioni di tipo fisico/strutturale: attraverso, per esempio, la promozione di un cambiamento nelle pratiche agricole che si traduce nella scelta di varietà colturali più resistenti alla siccità, interventi strutturali sul paesaggio per difendersi dal rischio di inondazione, stoccaggio di acqua, ecc.;
azioni sul piano sociale: mediante un processo di sensibilizzazione sul tema della tutela e protezione dell’ambiente, di perfezionamento dei sistemi di allarme preventivi, ecc;
azioni sul piano politico: attraverso l’implementazione di assicurazioni contro i cambiamenti climatici, piani di adattamento e prevenzione delle calamità, ecc.
In questo articolo proveremo a concentrarci su ciò che ci riguarda più da vicino, ovvero la gestione del paesaggio urbano.
Come adattare il paesaggio al cambiamento climatico?
Adattare il paesaggio al cambiamento climatico è un’azione cruciale per affrontare le sfide imposte dai mutamenti climatici in corso. Questo concetto implica la modifica e la gestione degli ambienti naturali in modo tale da renderli più resilienti agli effetti del cambiamento climatico, come per esempio l’aumento delle temperature, del livello del mare, le piogge intense e la siccità.
Ecco alcune strategie utilizzate per adattare il paesaggio al cambiamento climatico:
gestione delle risorse idriche: implementare pratiche di conservazione dell’acqua, come la raccolta delle acque piovane, la costruzione di bacini di ritenzione e la riduzione dell’uso dell’acqua per l’irrigazione, progettando, ad esempio, giardini a basso consumo d’acqua con piante resistenti alla siccità o un cosiddetto Dry Garden, ovvero un giardino senza irrigazione. Adottare sistemi di irrigazione controllati da remoto, integrati con sensori pioggia e/o umidità, contribuisce a garantire una gestione più accurata delle risorse idriche e a mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici sul settore agricolo, promuovendo al contempo la produttività e la resilienza delle colture;
progettazione del paesaggio resiliente: utilizzare piante native e resistenti alla siccità nei progetti paesaggistici per ridurre la dipendenza dall’irrigazione e promuovere la biodiversità;
gestione delle coste e degli ecosistemi costieri: utilizzare tecniche di ripristino delle dune, la piantumazione di mangrovie e la costruzione di barriere artificiali per proteggere le comunità costiere dagli eventi meteorologici estremi e dall’erosione costiera;
pianificazione urbana resiliente: incorporare criteri di adattamento al cambiamento climatico nelle politiche di pianificazione urbana, come la limitazione dello sviluppo nelle zone a rischio di inondazione e l’aumento della permeabilità del suolo nelle aree urbane per ridurre il rischio di allagamenti;
educazione e coinvolgimento della comunità: coinvolgere attivamente le comunità locali nelle decisioni riguardanti l’adattamento al cambiamento climatico attraverso programmi di sensibilizzazione, educazione e partecipazione pubblica.
In generale, adattare il paesaggio al cambiamento climatico richiede un approccio olistico e collaborativo che coinvolga Governi, enti locali, organizzazioni non governative e cittadini per affrontare in modo efficace le sfide ambientali in evoluzione.
Noi di HW Style siamo pronti a dare il nostro contributo per costruire un paesaggio adatto alle sfide che il clima ci presenterà nel prossimo futuro, e vogliamo farlo mettendo a disposizione un team specializzato, costantemente aggiornato, soluzioni all’avanguardia e progetti in grado di rispondere in modo puntuale alle esigenze che l’ambiente ci richiede con sempre più forza.
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