La gestione del verde ecosistemico sta assumendo un ruolo di crescente importanza nel contesto attuale, caratterizzato da una maggiore consapevolezza ambientale da parte di cittadini, istituzioni e aziende, e dalla necessità di promuovere pratiche sostenibili per garantire un futuro più equilibrato per il nostro pianeta.
È necessario superare il concetto di “verde” come qualcosa da associare esclusivamente agli spazi aperti e alle aree verdi all’interno delle città, perché la sua portata si estende ben oltre l’aspetto estetico.
Per questo si parla di verde ecosistemico, un’espressione più ampia che coinvolge non solo gli elementi naturali ma anche i cosiddetti servizi ecosistemici.
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Cosa significa verde ecosistemico?
Il verde ecosistemico rappresenta l’insieme degli elementi naturali che compongono un ecosistema, inclusi gli alberi, le piante, le aree boschive, le zone umide e le praterie.
Questi elementi sono interconnessi e contribuiscono alla biodiversità, all’equilibrio ecologico e alla fornitura di servizi ecosistemici vitali, come la purificazione dell’aria, la regolazione del clima, la conservazione dell’acqua e la protezione della fauna selvatica.
Tuttavia, il verde ecosistemico è sempre più minacciato da una serie di fattori, tra cui l’urbanizzazione, l’agricoltura intensiva, il cambiamento climatico e la deforestazione.
La gestione del verde ecosistemico diventa quindi essenziale per preservare la salute degli ecosistemi e garantire un ambiente sano per le future generazioni.
Per approfondire, invitiamo a leggere l’articolo I benefici del verde urbano per l’ambiente e gli abitanti delle città.
I servizi ecosistemici
I servizi ecosistemici sono i benefici che gli ecosistemi forniscono agli esseri umani e alla natura stessa.
Questi servizi possono essere suddivisi in diverse categorie, ognuna delle quali svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio ecologico e nel supporto alle attività umane.
Di seguito sono elencate le principali categorie di servizi ecosistemici:
- servizi di approvvigionamento: includono la fornitura di risorse naturali come cibo, acqua, legname, fibra, energia e risorse genetiche. Gli ecosistemi agricoli, forestali, marini e di acqua dolce sono esempi di ecosistemi che forniscono questo tipo di servizi;
- servizi di regolazione: comprendono la regolazione dei processi naturali, come la regolazione del clima, la purificazione dell’aria e dell’acqua, la riduzione del rischio di eventi meteorologici estremi, il controllo delle malattie, la fertilizzazione del suolo e la decomposizione dei rifiuti. Gli ecosistemi come le foreste, le zone umide, le barriere coralline e le praterie svolgono un ruolo cruciale nella fornitura di tali servizi;
- servizi di supporto: si riferiscono ai processi ecologici che supportano la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici. Questi includono la formazione del suolo, il ciclo dei nutrienti, la fotosintesi, la pollinazione e la dispersione dei semi. Rientrano in questa categoria le foreste, le savane e le praterie;
- servizi culturali: riguardano gli aspetti immateriali derivanti dalla relazione tra l’uomo e l’ambiente, come l’educazione, il turismo, l’identità culturale e la connessione emotiva con la natura. I paesaggi naturali, i parchi nazionali, i siti storici e i santuari della fauna selvatica sono esempi di ecosistemi che offrono servizi culturali.
I servizi ecosistemici sono interconnessi e dipendono dalla salute e dalla diversità degli ecosistemi. Il loro valore è spesso sottovalutato, poiché molti di essi sono forniti gratuitamente dalla natura.
La gestione sostenibile del verde ecosistemico è fondamentale per preservare e proteggere questi servizi ecosistemici, garantendo così un futuro sostenibile per l’umanità e per l’intero pianeta.
Come si effettua la gestione del verde ecosistemico
L’obiettivo principale di una corretta gestione del verde ecosistemico consiste nell’aumentare la capacità di produzione dei servizi ecosistemici esistenti.
Di seguito sono elencati alcuni passaggi chiave per effettuare la gestione del verde ecosistemico:
- valutazione e pianificazione: predisporre una valutazione dettagliata dell’ecosistema verde esistente o del sito in questione. Questa valutazione dovrebbe comprendere la mappatura della biodiversità, l’identificazione delle specie vegetali e animali presenti, l’analisi dei servizi ecosistemici forniti e l’individuazione delle minacce o dei problemi esistenti. Successivamente, sviluppare un piano di gestione dettagliato che definisca gli obiettivi, le azioni e le strategie per la conservazione e la gestione sostenibile del verde ecosistemico;
- conservazione e ripristino: adottare misure per la conservazione e il ripristino degli habitat naturali e delle specie vegetali e animali presenti nell’ecosistema. Ciò può includere la protezione delle aree sensibili, la creazione di corridoi ecologici per favorire la connettività tra gli habitat, la gestione delle specie invasive e la reintroduzione di specie endemiche o in pericolo;
- pianificazione urbana sostenibile: integrare la gestione del verde ecosistemico nella pianificazione urbana e nelle politiche di sviluppo. La scelta implica la conservazione delle aree verdi esistenti, la promozione della vegetazione urbana, la creazione di parchi e giardini pubblici, l’adozione di tecniche di pianificazione del paesaggio che favoriscano la biodiversità e la sostenibilità, nonché la riduzione dell’impatto ambientale delle infrastrutture urbane;
- coinvolgimento della comunità: coinvolgere attivamente la comunità locale, le parti interessate e le organizzazioni non governative nella gestione del verde ecosistemico. Tale strategia può favorire la partecipazione attiva della collettività, l’educazione ambientale, la sensibilizzazione e la collaborazione nella conservazione e nella gestione sostenibile degli ecosistemi verdi;
- monitoraggio e valutazione: implementare sistemi di monitoraggio regolari per valutare l’efficacia delle azioni di gestione del verde ecosistemico. Monitorare la biodiversità, gli indicatori di salute degli ecosistemi e l’impatto delle azioni di gestione può aiutare a valutare il progresso, identificare eventuali lacune o problemi, e apportare aggiustamenti nel piano di gestione;
- partnership e collaborazione: collaborare con altre organizzazioni, istituzioni e stakeholder per promuovere la gestione condivisa e la conservazione del verde ecosistemico.
La collaborazione può includere il coinvolgimento delle autorità locali, delle imprese, delle università, delle organizzazioni ambientaliste e delle comunità locali per condividere conoscenze, risorse e responsabilità nella gestione sostenibile degli ecosistemi verdi.
Si tratta, com’è facile intuire, di un percorso complesso, molto ampio, e da sviluppare sul lungo periodo, coinvolgendo diversi attori. Possono diventare parte attiva del processo, godendo di numerosi benefici, anche le aziende.
Gestione del verde ecosistemico: i vantaggi per le aziende
Una gestione efficace del verde ecosistemico richiede un approccio olistico, che integri aspetti ambientali, sociali ed economici.
Non solo la conservazione delle aree verdi esistenti, dunque, anche la creazione di nuovi spazi verdi, la riqualificazione di aree degradate e la promozione di pratiche agricole sostenibili.
Oltre alle comunità locali, possono godere dei cosiddetti benefit ecosistemici anche le aziende, se investono nella creazione, gestione e manutenzione del verde pubblico o sui giardini aziendali.
A tal riguardo, invitiamo a leggere il nostro articolo L’ufficio del futuro: il ruolo centrale del verde da interno
Contribuendo a preservare l’ambiente circostante in maniera attiva, affidandosi alla professionalità di aziende specializzate nella realizzazione e gestione di aree verdi, le aziende possono godere dei seguenti vantaggi:
- compensare l’impatto inquinante della propria attività, nell’ambito del proprio bilancio di sostenibilità o per l’acquisizione di specifiche certificazioni;
- raggiungere la carbon neutrality, abbattendo il proprio impatto ambientale in termini di emissioni di CO2;
- perseguire la propria politica di responsabilità sociale d’impresa;
- aumento della brand reputation aziendale: le aziende che dimostrano un impegno nei confronti della sostenibilità ambientale e della conservazione del verde ecosistemico possono migliorare la propria immagine aziendale. Questo può aumentare la fiducia dei consumatori, dei clienti e degli investitori, contribuendo a consolidare un’immagine positiva e ad attrarre nuovi affari;
- risparmio energetico e riduzione dei costi: investire nella gestione del verde ecosistemico può portare a risparmi energetici significativi. Ad esempio, l’installazione di sistemi di tetti verdi o di pareti verdi verticali aiuta a ridurre il consumo di energia per il raffreddamento e il riscaldamento degli edifici. Inoltre, la pianificazione attenta dei paesaggi aziendali riduce la necessità di irrigazione e manutenzione costose;
- miglioramento della qualità dell’ambiente di lavoro: gli spazi verdi ecosistemici all’interno dell’ambiente di lavoro contribuiscono a migliorare la qualità dell’ambiente di lavoro. La presenza di aree verdi genera un clima lavorativo più piacevole e aumentare la produttività e il benessere dei dipendenti;
- innovazione e vantaggio competitivo: adottare pratiche sostenibili spinge le aziende a sviluppare nuove soluzioni e tecnologie green, a rispondere alle esigenze del mercato e ad attirare clienti attenti all’ambiente;
- conformità normativa: la gestione del verde ecosistemico aiuta le aziende a rispettare le normative ambientali e le leggi sulla sostenibilità;
- accesso a finanziamenti e incentivi: accedere a finanziamenti agevolati, a sovvenzioni e incentivi fiscali offerti da governi e organizzazioni che promuovono la sostenibilità ambientale.
Insomma, investire nella gestione del verde ecosistemico può portare vantaggi significativi alle aziende, alle comunità locali in cui operano e all’ambiente che abitiamo.