La progettazione di un parco o giardino richiede competenze ampie e varie, che riguardano non solo gli aspetti edilizi e architettonici, ma anche quelli agronomici, botanici, climatici, ingegneristici, idraulici. Si tratta di un insieme di competenze necessarie per valutare i cinque elementi alla base della progettazione di un parco urbano o di un giardino, sia esso pubblico, privato o aziendale, ovvero:
- le caratteristiche del terreno;
- gli aspetti climatici specifici;
- le specie vegetali più indicate a coesistere con quelle già presenti;
- le caratteristiche del contesto urbano;
- i vantaggi funzionali per le persone.
Analizziamo più nel dettaglio questi cinque fattori, sui quali si basa l’approccio di HW Style, azienda specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di parchi e giardini, sia pubblici che privati.
Indice dei contenuti
1. Le caratteristiche del terreno
In agronomia si utilizza il termine terreno per indicare lo strato superficiale della crosta terrestre capace di ospitare la vita delle piante, ma ne esistono di diverse tipologie, anzi.
Il terreno si differenzia in base alla sua composizione fisico-meccanica, chimica e organica, da cui dipende la concentrazione di determinate sostanze al suo interno oltre alla sua densità, compattezza, porosità e profondità (terreno profondo e terreno superficiale).
I terreni possono essere di natura argillosa (molto pesanti e densi), sabbiosa (più leggeri e permeabili) o limosa (cioè composti per l’80% di limo, mediamente pesanti), e presentare un pH differente.
Di conseguenza, in fase di progettazione di un parco pubblico o di un giardino il progettista dovrà eseguire un’attenta analisi del terreno destinato a ospitare il parco urbano o il giardino, per stabilire quali specie di vegetali piantare.
2. Gli aspetti climatici specifici
Il clima e il meteo influenzano molto la composizione del terreno e lo sviluppo di piante e alberi, quindi la progettazione di un parco o giardino.
È necessario tenere conto delle temperature minime, medie e massime nei vari periodi dell’anno, dell’esposizione al sole, dei livelli di precipitazioni abituali e del microclima, ovvero il complesso dei parametri ambientali di temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria.
Purtroppo il clima sta cambiando in modo molto rapido e brusco, rendendo sempre più complessa un’analisi sul medio e lungo periodo, per questo è importante valutare l’impiego di soluzioni più flessibili, proprio per far fronte a stravolgimenti delle condizioni climatiche iniziali.
3. Le specie vegetali più indicate a coesistere con quelle già presenti
Un parco urbano o un giardino, in particolare se pubblico, deve ospitare piante endemiche, autoctone, legate quindi al territorio, al fine di proteggere e favorire la biodiversità del luogo.
Le piante sono legate all’ambiente in cui si trovano e sono condizionate da numerosi fattori che ne giustificano la loro presenza, i cosiddetti fattori abiotici (per esempio luce, pioggia, calore, umidità, vento, altitudine) e biotici (es. composizione del suolo).
Ogni specie vegetale ha una propria zona di riferimento ed è opportuno evitare l’inserimento di specie aliene in un dato territorio.
Una classificazione in genere impiegata in botanica è il sistema Raunkiær, che divide le specie vegetali in base al modo in cui adattano la loro morfologia in funzione del clima, delineando le seguenti forme biologiche:
- fanerofite;
- camefite;
- emicriptofite;
- geofite;
- terofite.
Per quanto riguarda il nostro Paese è preferibile selezionare piante che appartengano all’area mediterranea, anche se in Italia è possibile individuare specie originarie di altre zone del mondo, in particolare quelle eurasiatiche al centro-nord e quelle atlantiche nelle regioni tirreniche.
Laddove possibile, si raccomanda di evitare o comunque limitare l’inserimento di piante allergeniche e favorire piante anti smog.
4. Le caratteristiche del contesto urbano
Un parco o un giardino urbano svolge un ruolo essenziale nella città in cui viene realizzato, che va oltre l’aspetto urbanistico, architettonico ed estetico.
Uno spazio verde urbano rappresenta un luogo di incontro, di scambio, di socialità e di vita culturale/sportiva/ludica della città, e va progettato tenendo conto delle esigenze e dei desideri della comunità che dovrà poi goderne.
Molti comuni hanno ormai adottato delle linee guida dettagliate che indicano le modalità di realizzazione di parchi e giardini pubblici, per questo motivo è importante analizzare e studiare con attenzione quanto indicato dal comune di interesse.
5. I vantaggi funzionali per le persone
Direttamente connessi al punto 4 ci sono i vantaggi pratici, funzionali, concreti, di cui le persone possono godere frequentando il parco o giardino urbano.
Giovani, anziani, bambini, famiglie, tutti devono poter vivere appieno l’esperienza di uno spazio verde in città, eliminando vincoli e barriere architettoniche in favore dell’inclusività, e individuando aree destinate a varie funzioni e utilizzi, per esempio uno spazio giochi per i bambini, panchine per gli anziani, spazi recintati per gli amici a quattro zampe, aree fitness attrezzate, e così via.
Non è da sottovalutare, infine, il ruolo ricoperto da giardini e parchi verdi sul mitigare gli effetti del fenomeno delle isole di calore in città, grazie al raffrescamento delle aree in cui sono ubicati e la riduzione delle temperature durante i mesi caldi.